GAZZETTA DI PARMA

«Canile Drammatico» La scena delle giovani generazioni

1/5/24
di:
Claudia Olimpia Rossi
Spettacoli, talk, musica dal 17 al 19 maggio ricordando Federico Cornoni

La prima edizione del Festival «Canile Drammatico», dal 17 al 19 maggio, in memoria del giovane e talentuoso attore Federico Cornoni, scomparso il 16 maggio, presenta spettacoli, talk, musica, laboratori e dopofestival in città (Teatro Due, Teatro al Parco, Europa Teatri, Borgo Santa Brigida).

«Giovani artisti come Federico» - così Vinci - «oggi ci offrono una proposta di grande professionalità». Rita Di Leo, Giorgia Favoti, Simone Baroni e Gabriele Ansaldi hanno forgiato il programma del Festival seguendo le orme del cammino teatrale che dunque prosegue, di Federico Cornoni.

Fondazione Cornoni
Festival per le nuove generazioni, progetto della Fondazione Federico Cornoni, presentato in Comune. A salutarne la nascita sono intervenuti Lorenzo Lavagetto, vicesindaco e assessore alla cultura, Rita Di Leo, direttrice artistica della Fondazione Cornoni, Giorgia Favoti e Simone Baroni, comitato artistico della Fondazione Cornoni, Antonio Vinci, direttore di Confesercenti Parma.
«Canile Drammatico» desidera farsi luogo d'incontro e scambio culturale attraverso le pratiche teatrali. Accanto a compagnie, artisti e artiste che riscontrano difficoltà nel trovare il proprio spazio nel sistema produttivo dello spettacolo dal vivo, saranno protagonisti della scena nazionale.

Il programma

  • Venerdì 17, ore 19
    Apertura Talk «Dramagia e la figura del dramaturg», dell'artista Linda Dalisi, venerdì 17, ore 19, al Teatro al Parco.
  • Venerdì 17 ore 21
    «Biancaneve e i sette nazi» di Fanni-Banni's, sulla drammaturgia contemporanea e il corpo dei performer.
  • Sabato 18 maggio, ore 14,
    al Teatro al Parco, «Il Contrappasso. Trilogia della porta», il progetto drammaturgico e registico di Rita Di Leo, con Simone Baroni, Antonino Cicero Santalena e Anna Dall'Olio, una riflessione sul carcere.
  • Sabato 18 maggio, ore 21
    «Kalergi! - Il Complotto dei Complotti» (spettacolo vincitore del bando Theatrical Mass 2023).
  • Domenica 19, ore 18
    al Teatro al Parco, l'autobiografico "Ornella" di 9C Teatro, narra una famiglia e l'Italia negli anni di piombo (finalista al Premio Scenario infanzia 2022 e vincitore del "Tuo nome è donna 2022" - DAF Project).
  • Domenica 19, ore 21
    «Io sono. Solo. Amleto», di Marco Cacciola, un monologo polifonico che attraversa i dubbi del nostro tempo.

Le serate terminano con il Dopofestival Randagio.

Il Festival è realizzato dalla Fondazione Cornoni, in collaborazione con il Comune di Parma, Confesercenti, Teatro Due, Solares delle Arti, Europa Teatri, e Ert-Emilia Romagna.

Laboratori
Due laboratori in «Canile Drammatico»:

  • Drammaturgia (workshop condotto da Gabriele Di Luca)
  • Critica teatrale (workshop a cura di Stratagemmi e condotto da Alice Strazzi e Francesca Rigato).

«Iniziativa interessante e intelligente» - le parole di Lorenzo Lavagetto - «che porta vita al teatro e a una comunità giovanile riunita nel ricordare un attore».
«Giovani artisti come Federico - cosi AntonioVinci - meritano spazio: oggi ci ofirono una proposta di grande professionalità». Rita Di Leo, Giorgia Favoti, Simone Baroni e Gabriele Ansaldi, hanno forgiato il programma del Festival seguendo le orme del cammino teatrale, che dunque prosegue, di Federico Cornoni.
«Canile Drammatico» – spiega Rita Di Leo – «è in linea con gli obiettivi della Fondazione. Consapevoli della mancanza di sostegno reale in Italia per le nuove compagnie e i giovani artisti, abbiamo ideato un Festival fatto da loro.
Oggi, le compagnie emergenti, cioè under 35, pur premiate, non riescono a circuitare e ottenere sostegni economici.
Ringraziamo i genitori di Federico, Patrizia e Fausto, per la fiducia accordataci, le istituzioni, le realtà che ci sostengono e i nostri collaboratori».

«Il nome Canile Drammatico - l'intervento di Simone Baroni - ci è sembrato in linea con Federico: irriverente, dissacrante, estremamente intelligente. Canile Drammatico è una volgare sinestesia delle condizioni che vivono i giovani dentro il sistema taetrale italiano. Il canile, giocando sull'aggettivo sostantivato riferito all'attore che non sa stare in scena, è il luogo d'incontro ma anche dell'abbandono: possiamo immaginarvi i latrati di attori che, completati percorsi altamente professionalizzanti, tentando di fare teatro, si trovano in questa condizione. È evidente come il successo sia spesso determinato più dal valore di scambio di ciò che può essere ascoltato, mentre ad essere censurato a priori molte volte è il pensiero stesso»